Il mio film Nouvelle Vague a Berlino.
Quando mi sveglio mi trovo in una vasca da bagno senza acqua, indosso una cravatta e della biancheria nera. Tutto è in bianco e nero, ma non ci faccio caso più di tanto. Fumo una sigaretta e recito Balzac. Vado di là, e trovo nuda sul divano Brigitte Bardot. Fuma una sigaretta. Brigitte è la mia ragazza ma è anche una puttana e fa sesso con il mio migliore amico Jean-Luc. Trovo interessante molte cose di noi tre, come quella volta in cui abbiamo fatto una corsa veloce attraverso l’Alte Nationalgalerie.
Dico che voglio uscire. Lei alza gli occhi brevemente e soffia un po’ di fumo verso il soffitto, dicendo: “Jean-Paul, ti lascio”. Scendo in strada e nel tragitto penso che Brigitte mi ha lasciato. Questo dopotutto mi lascia indifferente. Sento che nella giacca ho ancora il revolver. E forse ho intenzione di uccidere Brigitte o Jean-Luc. Rubo una Renault posteggiata all’angolo della strada Prenzlauer Allee e viaggio per le vie della città. Arrivo alla Torre della televisione e immagino che sia la Torre Effeil. Fumo. Al primo semaforo rosso esco dalla macchina ancora accesa. Compro le sigarette e una copia del giornale Berliner Zeitung che butto subito dopo in un cestino della spazzatura senza leggerlo.
Entro in un bar e chiedo un latte macchiato. Nell’attesa accendo una sigaretta ma mi accorgo di averne già un’altra… Non importa, la seconda sigaretta la sposto nell’altro angolo delle labbra.

Il macchiato arriva e gli butto dentro 7 cucchiaini di zucchero uscendo dal bar senza berlo.
Poi vado al cinema Kulturbrauerei a guardare un film di Humphrey Bogart il quale parla di un omicidio fumando una sigaretta. Nella seconda fila di fronte a me c’è Anna. Ha i capelli neri, occhi grandi e fuma. Mi siedo accanto a lei, e le chiedo se possiamo andare fuori.
Camminiamo in un vicolo. Indossa un fiocco tra i capelli. Fumiamo. Le domando se vuole venire a letto con me. Mi risponde che non lo sa, dobbiamo vedere attraverso i nostri occhi se c’è amore tra di noi, ma non possiamo a causa del fumo delle sigarette.
Rubo un’altra Renault Cabriolet e ci dirigiamo verso il mar mediterraneo. Anna indossa una t-shirt e dei jeans attillati. Fuma. Io indosso una camicia blu e un berretto basco nero. Anna è innamorata di me ma non sa niente di Brigitte. Si sdraia nuda su una roccia, guardando il cielo, e io mi fumo una sigaretta leggendo Flaubert. Torniamo a Berlino.


Il film Nouvelle Vague continua
Incontro Brigitte in un bar sulla Kastanienallee: “Ho lasciato Jean-Luc, Jean-Paul, adesso sto con Jean-Pierre”.
“Allora possiamo fare sesso di nuovo insieme” dico accendendomi una sigaretta.
“Non credo che possa andare Jean-Claude”, risponde Brigitte accendendosi una sigaretta.
“Io non sono Jean-Claude, ma Jean-Paul” dico.
“Ma allora chi è Jean-Claude?” chiede Brigitte.
“Brigitte, la vita è una strada che conduce in campagna in cui alla fine sei da solo. Non riusciremo mai a raggiungere la stazione di servizio”
“Ho subito capito che hai un’altra donna” afferma Brigitte piangendo. Tiro fuori la pistola e inizio a spararle contro. Torno nella mia Renault, in cui Anna mi stava aspettando.
“Jean-Claude, cosa hai fatto?”
“Ritorniamo al mare” dico, e penso che adesso mi chiamo di nuovo Jean-Claude e non Jean-Luc. O Jean-Paul. Insieme andiamo nel suo appartamento, dove voglio nascondermi dalla polizia. Fumiamo ancora un paio di sigarette e poi andiamo a dormire.
“Sono entusiasta che tu sia un assassino” dice Anna la mattina seguente dal bagno truccandosi. “Ma io ti ho tradito dicendolo alla polizia”
“No, questo è terribile” piango perché mi sono accidentalmente fumato negli occhi. La confessione di Anna non mi scuote più di tanto. Corro in strada ma ci sono già dei poliziotti che mi attendono e iniziano a spararmi. Sanguinante cado sulla strada. Anna viene verso di me.
“Jean-Pierre, ti amo, ma adesso sei morto”.
“Io non sono Jean-Pierre” dico appena prima di morire.
Fin del mio film Nouvelle Vague a Berlino.

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Articolo pubblicato la prima volta: 12/2012