I libri che leggo rappresentano per me una grande fonte di ispirazione. Io sono uno di quelli che ha studiato Lettere poiché spinto dall’amore per la letteratura e la scrittura. Uno di quelli che è andato via per emulare gli autori che leggeva. Non mi interessava altro, volevo diventare uno scrittore. Così, anche se non avevo ancora pubblicato un libro, arricchivo le mie esperienze con citazioni letterarie. Lo facevo quando lavoravo in radio, e l’ho sempre fatto con la mia musica. Poi è arrivata la scintilla e ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo Senza Fine, in cui sono presenti tra l’altro brani e poesie composti di getto, anni prima. Allora nel costruire il libro, sono stato travolto da una misteriosa ma bellissima sensazione: quelle notti passate da solo davanti a una tastiera, magari a piangere o a sognare una realtà diversa, o ancora quei momenti durante i miei viaggi in compagnia del mio taccuino avevano acquistato un valore ancora più profondo. Non erano semplici momenti creativi, o sfoghi dettati da una voglia quasi psicoanalitica di curarmi, ma piccole stelle di un unico universo create in modo inconsapevole per un obiettivo futuro, appunto il libro.
Senza Fine, un romanzo di formazione «on the road» scritto secondo il principio del flusso di coscienza. Senza Fine è disponibile online sia in forma cartacea che come ebook.
Presentazione di Senza Fine
Si percepisce fin dalle prime pagine il profondo intimismo di Senza Fine. Un romanzo che non è romanzo, fatto di liriche, saggi, brani. Una storia intricata costruita secondo il principio del flusso di coscienza.
Immagini.
Pensieri.
Il grande legame che lega Govinda a Siddhartha. Gli amici, le feste a base di yagé, le tragedie, l‘obiettivo di diventare un bodhisattva, le esperienze extracorporee grazie all‘autoipnosi, l’Islanda. Senza Fine è simile a un mandala, fragile, dai mille significati. L‘opera possiede un’accurata inventiva stilistica e un linguaggio anticonformista che unisce le caratteristiche tipiche del Bildungsroman più mistico a quelle della narrativa «on the road» in cui le avventure e le oscenità sono elementi cardini del racconto.