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Berkin Elvan del Gezi Park ricordato a Berlino

berkin elvan protesta a Berlino - foto di Giuseppe Govinda

Dove possono portare le proteste contro un governo?
In Turchia oggi si piange la morte di Berkin un ragazzo di 14 anni ferito gravemente lo scorso 16 maggio nella sua Istanbul. Berkin non era un manifestante, era uscito a comprare il pane ed è stato colpito alla testa da un lacrimogeno lanciato da un poliziotto. Sembra la classica storia che ogni manifestante, ultimamente soprattutto del mondo arabo, utilizza per far indignare l’occidente. Magari è così, intanto Berkin è morto davvero.
Anche a Berlino la vistosa comunità turca ha protestato, assieme ai cari Antifa che per le morti arabe sono sempre in prima fila. L’appuntamento era oggi alle 17:30 a Kottbusser Tor il centro di Kreuzberg, ovvero la piccola Istanbul berlinese.
Come ha scritto il Corriere, il capo dello stato Abdullah Gul si è detto “costernato” per la morte del ragazzo ma la famiglia si è schierata apertamente contro il governo. Infatti, la madre ha dichiarato “non è stato Dio ma Erdogan a prendermi mio figlio”. Come dargli torto? Ad autorizzare la polizia a colpire così violentemente non è stato mica Dio. In mente però vengono anche gli sciacalli, magari qualcuno che a sua volta per interessi politici ed economici, cerca di utilizzare la fragilità di una madre disperata per i propri scopi.
Oggi gli slogan a Berlino erano duri, come sempre accade, contro il “dittatore” Erdogan che governa la Turchia dal 2003. Il momento più vero e commovente si è svolto durante la prima parte della manifestazione quando c’è stato il minuto di silenzio in onore del povero Berkin.
La protesta di Gezi Park era nata contro la distruzione del parco di Piazza Taksim, che avrebbe dovuto essere sostituito da un enorme centro commerciale. Si può arrivare a una quasi guerra civile per la rimozione di alcuni alberi?

Altare in ricordo di Berkin Elvan a Berlino Kreuzberg. Foto di Giuseppe Govinda.

La morte di Berkin, arrivata dopo 265 giorni di coma, è una delle tante. Un simbolo, un martire, un semplice passante che per i giochi di potere e per la violenza ha perso la vita e il suo futuro.

Video girato da Govinda per IsoladelleroseTV

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