Più li guardo, più mi accorgo che l’ego di Scanzi, Silvestrin e compagnia bella ha raggiunto (o era già a) livelli disumani. Ho deciso di scrivere questo articolo dopo aver visto l’ultimo video del giornalista de Il Fatto Quotidiano sul caso Soumahoro e sulla lite Di Cesare / Di Battista a DiMartedì. Al minuto 2:52, durante l’introduzione Scanzi, per l’ennesima volta afferma:
Faccio quello che mi pare e non appena c’è qualcuno che anche soltanto mi dice da lontano: “Perché non hai fatto questo e quello” io lo blocco e per dispetto non ne parlo perché nessuno si deve anche solo permettere di pensare di dirmi ciò di cui devo parlare. Essendo la mia pagina il mio canale è casa mia. Guardandomi pure gratis non è che uno può addirittura decidere il mio argomento. Mi guardi gratis e sei sulla mia pagina. Silenzio, taci. Ascolta e guarda.
Seguo da tanto tempo i suoi commenti sulla politica e la società italiana un po’ per interesse un po’ per autolesionismo e non è la prima volta che ci ricorda che siamo sul suo canale, che dobbiamo stare zitti, che i nostri commenti non sono importanti, che non li legge e se li legge blocca subito gli utenti che secondo lui scrivono boutade.
Discorsi del genere li fanno di continuo tante altre personalità che per ragioni più o meno imbarazzanti sono finiti sui social e sulle piattaforme video. Per esempio lo dicono Enrico Silvestrin e Red Ronnie. Il primo in modo particolare ha attuato di recente una drastica strategia contro i social – quel mezzo grazie a cui si paga da vivere (visto che non lavora più in TV). Infatti Silvestrin, oltre ad aver disabilitato la sezione dei commenti sui suoi video di YouTube, ha cancellato tutti i profili pubblici, profili che lo avevano aiutato tantissimo a raggiungere importanti traguardi per il suo canale Twitch. All’inizio della sua avventura, Silvestrin era solo un nome, ed è soprattutto grazie ai contenuti virali su Facebook che si è affermato.
Che cos’è un video senza la sezione commenti?
Da content creator so quanto sia a volte frustrante leggere le opinioni o gli insulti di utenti poco civili, ciononostante non possiamo privare la collettività di qualcosa solo per pochi facinorosi. È un problema educativo: quante volte a scuola ci hanno privato della pausa o addirittura della gita di fine anno a causa di alcuni compagni problematici e scalmanati? Questo è un grandissimo errore e non ha niente a che fare con l’insegnamento. Nel caso di Scanzi e co., oltre a risultare poco pedagogico è anche egocentrico. Privando gli spettatori della parola, innalzano le loro figure e i loro sciorinati sermoni a un livello quasi divino, autocratico, in cui nessuno ha diritto di parola perché inferiore.
C’è sotto però qualcosa di più importante suggeritami dagli alti numeri di Scanzi e compagnia bella. Qualcosa che supera la loro motivazione megalomane e di finta protesta (sì perché loro la presentano come una decisione quasi alternativa e anarchica). Quando creiamo una community sui social, ci assumiamo anche la responsabilità di salvaguardare l’esperienza dei nostri utenti. Commenti e commentatori molesti dovrebbero essere revisionati e bloccati. Queste politiche in Italia non sono ancora così radicate nella mentalità degli editori. Me ne accorgo quando scrivo sulle pagine Facebook di giornali o personalità italiane e straniere. Quando lo faccio su quelle straniere, i social media manager non ci pensano nemmeno una volta a bloccare e cancellare qualcuno che mi ha insultato. In Italia invece ti bloccano solo se ti fai pubblicità, ma se qualcuno ti aggredisce lo ignorano, lo lasciano fare.
Ecco, sono arrivato alla conclusione che Scanzi e gli altri, abbiano deciso di bloccare i commenti a priori per risparmiare sul personale. La cultura all’italiana del risparmio e dei servizi mancanti che non fa bene a nessuno, né agli imprenditori, né ai lavoratori e né ai consumatori.
L’appello a Scanzi e compagni
Visto che voi sui social ci lavorate, abbiate l’intelligenza di assumere qualcuno che vi aiuti a gestire la mole di lavoro, e in modo particolare le interazioni con la vostra community. Altrimenti perderete chi come me, in modo civile, voleva conversare partendo dagli spunti di riflessione lanciati nei vostri video.
Update 20/03/2024
A oggi Scanzi e Silvestrin hanno attivato i commenti.