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Felice chi è diverso di Gianni Amelio a Berlino

Pierpaolo Pasolini foto primo pianoPierpaolo Pasolini, Felice chi è diverso. © Cinecittà Luce e soci.

Felice chi è diverso / Essendo egli diverso / Ma guai a chi è diverso / Essendo egli comune. Dai versi di una poesia di Sandro Penna, scrittore italiano, che prende nome il documentario di Gianni Amelio presentato alla sessantaquattresima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino.

Felice chi è diverso vuol fa conoscere le storie di 19 omossessuali italiani oggi anziani. Da nord a sud si scoprono vite raccontate direttamente dai loro protagonisti, talvolta tristi, altre felici. È uno specchio dell’Italia che dalle rovine del Fascismo arriva ai giorni nostri.

Dopo la fine dell’era mussoliniana che negava gli omosessuali “dal momento che non dovevano esistere”, il paese cerca di andare avanti. Alle prigioni forzate, i rastrellamenti, i delitti di stato si sostituiscono le singole azioni degli individui. Dal documento traspaiono diversi ricordi: un padre che tortura il figlio nella stalla poi liberato dalla madre anche lei picchiata dal marito; un ragazzo cui è pagata una prostituta per “convertirlo verso la giusta via” da uno zio troppo premuroso e poco rispettoso; due omosessuali, lui gay lei lesbica, che per avere il sussidio familiare che purtroppo ancora in Italia viene dato solo alle coppie eterosessuali, decidono di sposarsi.

Berlinale 2014, entrata cinema. Foto di Giuseppe Govinda.

Le immagini del film

Oltre alle testimonianze dirette, Gianni Amelio alterna immagini di repertorio prese dalla televisione. Alle volte le utilizza come a conferma delle parole degli intervistati, come quella secondo cui esponenti della Democrazia Cristiana fossero gay o bisessuali (Giulio Andreotti in primis).

Uno dei momenti più importanti del film è quello in cui si parla delle caricature sugli omosessuali e di Pier Paolo Pasolini grazie anche ai racconti del sempre simpatico Ninetto Davoli e alle parole di Domenico Modugno nella canzone Che cosa sono le nuvole.

“Felice chi è diverso è un viaggio in un’Italia segreta, raramente svelata dalle cineprese – ha dichiarato ufficialmente Amelio – È un viaggio fatto di storie raccolte dal Nord al Sud del Paese, di chi ha vissuto sulla propria pelle il peso di essere un ‘diverso’. Racconti di repressione, censura, dignità, coraggio, e felicità”. I film uscirà in Italia a Marzo.

Felice chi è diverso, Gianni Amelio, ticket Berlinale 2014. Foto di Giuseppe Govinda.

A Sochi, nella Russia oppressa dalle leggi raziali di Putin, si disputano i giochi olimpici. L’Italia non ha ancora una normativa pro omosessuale. Con questo documentario però si mostra da Berlino come un paese capace di guardare ai diritti di tutti.

Le ultime righe, le utilizzo per parlare di Vladimir Luxuria che in Russia si fa sentire e sogno che tutti gli omosessuali, i trans e i loro sostenitori volino a Sochi per gridare in russo “Gay è ok!!!”.

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