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Giorgio Rosa come esempio di libertà

Giorgio Rosa sull'isola delle rose

Ciao ragazzi,

L’altra sera, non riuscivo a dormire e mi sono messo a fare una cosa rara per me: ovvero cercare su Google informazioni riguardo all’Isola delle rose, e ho letto una cosa che mi ha scioccato. Il 2 marzo è venuto a mancare l’ingegnere Giorgio Rosa. Come sapete la repubblica esperantista fondata a largo di Rimini negli anni ’60 è stata una grandissima fonte di ispirazione per me. Seguendo il suo esempio di libertà e creatività ho fondato anche io il mio angolo di indipendenza, e l’ho fatto in radio con l’omonimo programma L’Isola delle rose. È Dal 2010 che porto avanti questo progetto, diventato nel frattempo a tutti gli effetti non solo radiofonico ma anche social.

Venire a sapere della morte di Giorgio Rosa è stato un duro colpo.

Io Giorgio Rosa non l’ho mai né cercato né incontrato, anche se in cuor mio avrei voluto stringergli la mano e trasmettergli quanto la sua esperienza sessantottina sia stata importante per me e per la mia crescita interiore. Ma c’è una cosa che dovete sapere: Giorgio Rosa è sempre stato accanto a me, e anche se adesso è volato via dal suo corpo, riesco a sentire la sua presenza più forte che mai. Continuerò a prendere il suo esempio e ad andare avanti. E a Giorgio Rosa, che forse ci sta ascoltando, volevo dire: grazie, grazie di tutto, sono tante le cose che mi hai insegnato e una di queste, come dicevo tanto tempo fa, è che l’isola delle rose è sentirsi a casa in qualsiasi parte del mondo!

Un abbraccio
Giuseppe Govinda

Foto di copertina: versione editata di un documentario dedicato a Giorgio Rosa

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