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I tanti atleti italiani lagnosi e manipolabili

atleti italiani lagnosi e manipolabili alle olimpiadi di parigi 2024. Immagine atleta che piange ideata con l'IA.Atleta italiana che piange disperata. Immagine creata con l'IA.

Alle Olimpiadi di Parigi 2024 abbiamo assistito ancora una volta allo spettacolo di tanti atleti italiani lagnosi e manipolabili. Per quanto riguarda le scuse e i piagnistei misti al ridicolo, possiamo citare l’esempio di Thomas Ceccon che dopo la mancata qualificazione per le finali ha dichiarato: “Nel Villaggio non c’è aria condizionata, fa caldo, si mangia male”. Da buon italiano coda di paglia ha però messo le mani avanti: “Non è un alibi è la pura cronaca.” ma ha continuato a sottolineare: “Si fa fatica a dormire sia la notte che nel pomeriggio, tra rumore e caldo. Sì, fa caldo anche per me, nel Villaggio non c’è l’aria condizionata, non si mangia bene e ci sono problemi col cibo”.

Il povero e perdente Ceccon (perché ha perso l’incontro), non vuole giustificarsi, ma continua a enfatizzare le precarie condizioni del villaggio.

O ancora l’altro evento comico di cui parlano i giornali in cui la fu campionessa Federica Pellegrini dichiara di non essere stata riconosciuta dall’iconica tennista Serena Williams.

Qui vogliamo soffermarci però sull’aspetto più preoccupante, ovvero la manipolazione. Lo spiega Roberto Saviano in una nuova riflessione sul suo canale YouTube.

Saviano e le ragioni di Carini

Saviano nel suo video Angela Carini, la colpa del suo ritiro è tutta del governo esplora le ragioni che hanno portato la pugile Carini a concludere l’incontro con Imane Khelif: “L’incontro tra Imane Khelif e Angela Carini ha avuto molto a che fare con la politica e molto poco con lo sport. La Carini si è ritirata dopo 40 secondi, fatto insolito per un pugile. Sulle sue spalle infatti c’era tutto il peso delle polemiche che il governo aveva scatenato. Una vera e propria campagna mediatica contro Imane Khelif considerata uomo o trans pur essendo donna. Tra l’altro in Algeria l’omosessualità e la transessualità sono reato”.

Atleti italiani: chi è Angela Carini

Angela Carini, figlia di due poliziotti, Entra a far parte della sezione giovanile delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato. È un’atleta di medio/lungo corso visto che la sua prima vittoria risale al 2014 quando ha conquistato il titolo europeo di campionessa di pugilato.

Allora, cosa è andato storto? Come può un’atleta del genere terminare un incontro in questo modo? È stata manipolata da qualcuno o è complice di un certo pregiudizio, di una certa politica, dell’attuale coalizione di destra-destra, del cosiddetto partito della polizia, nato dal movimento sociale italiano come continuazione ufficiosa del fascismo?

Come ha spiegato Saviano, Imane Khelif non è un pericoloso e vittorioso pugile uomo travestito da donna, è piuttosto una donna, come ce ne sono tante, con l’aspetto che non rientra nei canoni standard della femminilità: “[…] dal parroco amico del governo sempre pronto a supportare Giorgia Meloni, a Matteo Salvini, tutti le hanno fatto credere che ha combattuto contro un uomo. La pressione che lei ha sentito dal primo istante che stava combattendo contro un uomo. Imane Khelif invece non è un uomo, non è una trans, non è in transizione. Imane è una donna algerina. Da quando è bambina, nata in miseria, si allena per diventare pugile in un paese dove questo non è ben visto. […] Angela Carini si è ritirata per colpa delle pressioni del peggiore governo della storia repubblicana”.

La battaglia mediatica delle destre xenofobe

Infatti le destre hanno argomentato l’inesistente illegalità della pugile algerina, citando l’esclusione ai mondiali del 2023. Saviano ci fa notare un aspetto cruciale per capire la questione: “[…] mondiali organizzati dall’IBA, che è una delle organizzazioni sportive tra le più corrotte del mondo. […] ha genericamente detto non ha superato i Test. […] un’organizzazione sportiva finanziata direttamente da Gazprom, la grande azienda di gas russa e al cui vertice c’è un uomo dell’entourage di Putin, Umar Kremlev”.

Polemiche anche per l’atleta taiwanese Lin Yu Ting: “Esclusa perché non aveva superato, secondo IBA, i test per l’idoneità di genere. Ma cos’è il test per l’idoneità di genere? In realtà è una banale valutazione dell’aspetto fisico”.

Il governo e il clima d’odio

Vari esponenti del governo Meloni hanno cercato di creare un clima d’odio, come la ministra Roccella che definisce Imane Khelif “pericolosa”. Qui Saviano pone l’accento sul fatto che l’algerina non gareggiava per la prima volta nella sua vita e non è nemmeno la migliore pugile del mondo: “Imane combatte dal 2018, non è che adesso sta iniziando. Mai le sue avversarie hanno subito gravi ferite, mai. È stata battuta nove volte, cioè il 20% degli incontri”.

Per altri invece potrebbe essere la presenza di testosterone ad alterare le prestazioni, come ha detto Giorgia Meloni, ma anche qui, Saviano spiega una cosa empirica: “Giorgia Meloni mente come sempre. Lei dice che i livelli di testosterone non rendono l’incontro equo. Ma come ha dichiarato Mark Adams che è il portavoce del CIO, il comitato internazionale olimpionico: ‘Molte donne possono avere un livello maschile di testosterone ma essere comunque donne e gareggiare con donne’. Avere naturalmente un livello alto di testosterone non significa essere migliori. Non c’è un legame. Basta leggere e ascoltare tutto il dibattito scientifico più autorevole. Non c’è un legame tra ormoni e prestazioni. Qui non si parla di doping, si parla di valori naturali. Nei valori naturali non c’è questo rapporto tra prestazione e testosterone”.

Imane Intersex?

Saviano è stato chiaro: “Su questo non abbiamo nessuna prova. L’obiettivo è stato solo bersagliarla per il suo aspetto”.

E infine: “Angela è vittima del Governo italiano. […] Meloni dice che non è stato un incontro ad armi pari. Beh nello sport non esistono armi, nello sport esistono regole e le regole da Imane Khelif sono state rispettate. È Giorgia Meloni che non ha rispettato le regole del diritto, della scienza e neanche le regole del rispetto dell’altro”.

La riflessione sugli atleti italiani del nuovo millennio

Dalle parole di Saviano, dopo Ceccon, Pellegrini, Carini, veniamo travolti da una riflessione. Gli atleti italiani del 2024, più che tendere allo sport, tendono a un posto in televisione, alla monetizzazione social, tendono alla “principessitudine”, al dramma, all’assurdo che tanto piaccono all’algoritmo. Un vero atleta dovrebbe adattarsi alle situazioni, si sporca le mani, è calloso, e soprattutto in un contesto come le Olimpiadi, o in generale di competizione, dovrebbe considerare tutto una grande sfida, dall’avversario più forte fino all’alloggio in cui dovrà pernottare.

Guarda il video di Roberto Saviano

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