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Verso Gropiusstadt

Verso Gropiusstadt rifiuti a neukölln - Foto di Giuseppe Govinda.

Gropiusstadt a Berlino. Walter Gropius è stato un architetto e urbanista tedesco. Insieme a Le Corbusier e Frank Lloyd Wright è uno dei maestri del Movimento Moderno in architettura, quella corrente che tra le sue caratteristiche annovera il motto “Ciò che è funzionale è anche bello”. Gropius ha lasciato qualcosa di molto famoso a Berlino, Gropiusstadt il quartiere del distretto di Neukölln, ed è lì che mi sto dirigendo. 
Per arrivarci devo prendere la linea della metropolitana U7 in direzione Rudow e scendere tra Johannisthaler Chaussee, Lipschitzallee, Wutzkyallee e Zwickauer Damm. 

Divano alternativo e colorato sul marciapiede, Neukölln. Foto di Giuseppe Govinda.

Da Hermannplatz, la famosa piazza (e fermata della metro) al nord del distretto di Neukölln (nome anche dell’omonimo quartiere le cui caratteristiche sono tra le tante: problematiche giovanili, gangster rapper turchi, cacche dei cani sui marciapiedi) scendo per percorre a piedi la Karl-Marx-Straße. Questa è una delle vie che spiegano il posto: rigattieri, negozi per vestiti musulmani, döner ogni cinque metri. Mi imbatto in una Demo, ovvero una manifestazione: i giovani che vivono qui, gridano slogan contro l’aumento degli affitti che purtroppo sta investendo anche Neukölln – mostrano anche uno manifesto scritto in tedesco e in arabo, perché è importante che anche gli abitanti non tedeschi capiscano.
Prendo poi una via parallela all’affollata Karl-Marx-Straße, e tra macchine parcheggiate male, donne col velo e ometti medio-orientali coi baffi, ammiro alcuni rifiuti: sono i vecchi mobili che i nuovi inquilini di un appartamento hanno lasciato davanti casa nell’attesa che gli speciali netturbini li portano via. Questa è la Berlino che qualcuno non si aspetta.

Palazzi Gropiusstadt, Berlino. Foto di Giuseppe Govinda.

Dopo la lunga passeggiata che mi ha stancato – c’era tanta strada da fare – vado alla fermata della metro e salgo sul treno per Gropiusstadt. Turchi ed extracomunitari vari si mescolano ai tedeschi e agli europei come me. La voce del treno annuncia la mia fermata.
Scendo, percorro il lungo sottopassaggio, attraverso una parte del grande centro commerciale Gropius-Passagen e arrivo alla mia meta. 
Gli alti palazzi progettati dal grande Gropius mi fanno ricordare il film Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino. Dalla fin degli anni ‘70 a oggi il quartiere e cambiato molto. È stato riqualificato e una storia come quella raccontata da Christiane F. sembra quasi una leggenda.

Pecore al Britzer Garten, Berlino. Foto di Giuseppe Govinda.

Salgo su un bus e vado al parco Britzer Garten. Voglio arrivare là, prima che il sole tramonti. Come non accade spesso a Berlino, l’entrata qui è a pagamento (ma questo è un dei giardini più curati della città, ci sono pure le pecore!). Passo dal sentiero del lago artificiale e mi siedo su una panchina verso ovest. Prendo dallo zaino un libro di Kurt Tucholsky e leggo una poesia a caso.

Le nuvole danno un effetto tridimensionale al cielo che è di un rosa accesissimo. Resto lì per qualche ora. Poi ritorno a Hermannplatz e vado in un ristorante giapponese a mangiare il sushi più buono della città: anche questo è Neukölln.

Ascolta i podcast della puntata di Hallo Berlin!

Articolo pubblicato la prima volta: 10/2012

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