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Sulla guerra in Ucraina

carro armato europeo libera l'ucraina - sulla guerraUn carro armato europeo libera l'Ucraina. Immagine creata con l'IA.

Sono molti i pareri sulla guerra e sul riarmo o per meglio dire sulla modernizzazione delle capacità difensive proposto da Ursula Von Der Leyen al parlamento Europeo. L’obiettivo sarebbe quello di diminuire la nostra dipendenza da fornitori esterni, di rispondere alle minacce, sia in termini di conflitti convenzionali che di sfide ibride e di creare sinergie tra gli stati membri. Tutto ciò più che un riarmo in senso stretto sembrerebbe piuttosto un processo di ampliamento burocratico delle risorse destinate alla difesa. Sembra una di quelle idee in stile Unione Europea.

Malgrado ciò, o forse propprio a causa di questa apertura interpretativa la società appare più che mai polarizzata. Seguo spesso figure come Alessandro Orsini, Luca Sommi, Marco Travaglio, Alessandro Di Battista, Andrea Scanzi, Santoro perché mi piacciono. Seguo pure tutto quel filone “progressista” ma non di sinistra (come se esserlo fosse un peccato) che è affine alle politiche degli ultimi due anni del Movimento cinque stelle. Sottolineo “ultimi due anni” perché il movimento è un movimento e i movimenti e bandiere, o foglie per fare un paragone più Zen, cambiano di continuo, come il vento. Chissà quindi cosa penseranno nei prossimi anni. Non sono qui per parlare del loro futuro. Stiamo ancorati al presente per il momento.

Attraverso il mio magazine Isola Di Govinda, volevo rispondere ad alcune di queste figure mediatiche e condividere con loro e con i lettori il mio parare sulla guerra. Premetto che sono sempre stato un anti militarista convinto.

La mia risposta al video di Sommi Che tristezza i leader europei

Perché mai “lottiamo con l’Ucraina fino alla fine” dovrebbe essere una cosa sbagliata? Cosa vi aspettavate, che qualcuno dicesse: «Putin, fai pure dell’Ucraina una nuova Bielorussia»? Voi non riuscite a capire che il sostegno all’Ucraina è diventato il sostegno per la libertà e la democrazia. È giusto offrire supporto all’Ucraina. Io non voglio vivere in un mondo dove Putin fa quello che vuole. Dovete smetterla di sputare in faccia agli ucraini: lottare per la loro libertà e democrazia è una causa giusta. Putin ha invaso l’Ucraina, e se vuole parlare di diplomazia, deve prima ritirarsi. Non si fa diplomazia con chi invade i territori altrui. Chi lo fa deve essere fermato con decisione. Non fai diplomazia se una persona ti entra in casa la notte ma chiami la polizia, ti autodifendi ect.

La mia risposta all’intervento di travaglio a Accordi e Disaccordi contro il riarmo dell’Europa

Che discorsi assurdi! La guerra nasce quando una o più persone decidono di rompere gli equilibri. In questo caso, è stato Putin a farlo, cercando di occupare con la forza territori che non gli appartengono. Quei territori sono degli ucraini, e tra tutti gli ucraini che conosco – e ne conosco molti, anche quelli che parlano meglio il russo dell’ucraino – nessuno dà ragione a Putin. Quindi, dobbiamo rimboccarci le maniche e combattere con gli ucraini o aiutarli, perché loro ci chiedono aiuto e vogliono stare dalla nostra parte. Se Putin desidera la diplomazia, deve prima ritirarsi dai territori occupati. Punto. È troppo forte? Non importa. Non siamo dei mollaccioni. Mettiamo che un giorni arrivino gli alieni e invadano la Sicilia o la Lombardia. Diremmo loro: «Sì, prendetevela, siete troppo forti»? No, combatteremmo, perché è giusto così. Non c’entra niente il militarismo fascista: noi combattiamo per la libertà, per una lotta partigiana. È una lotta per la democrazia. L’Ucraina non vuole essere sottomessa alla Russia. Chiede di stare dalla parte dell’Europa, degli Stati Uniti, della NATO. Pensatela come volete, ma la Russia deve accettarlo. E con un territorio così vasto, la Russia dovrebbe farsene una ragione.

La mia risposta al video di Di Battista Ascoltate il Prof. Barbero

Purtroppo non capite che il paragone non regge. Oggi i politici socialisti si battono per la democrazia e la libertà, e la lotta dell’Ucraina è diventata il simbolo della resistenza contro le dittature. Contro una Russia che vuole decidere del futuro degli ucraini i quali invece preferiscono guardare verso occidente e non vogliono essere soggiogati da Mosca come accade in Bielorussia e in altre nazioni dell’ex Unione Sovietica. A parer mio non è un argomento valido dire: «La Russia è troppo forte non possiamo batterla». Se arrivassero gli alieni e volessero prendersi la Francia, gliela lasceremmo solo perché sono troppo forti? Ci arrenderemmo senza combattere? No, non importa quanto siano forti: noi combatteremmo. Io non voglio un mondo in cui la Russia decide per gli altri, una Russia che vuole cambiare la storia. Gli ucraini non vogliono essere sotto il controllo russo, non perché lo impongono gli Stati Uniti o la NATO, ma perché aspirano a far parte dell’Europa, dell’Occidente. Infatti nessuno sogna di trasferirsi in Uganda o in Polonia o ancora in Argentina (e quando succede non è la prassi). Il mondo si sposta verso occidente, punto. Perciò, non possiamo abbandonare l’Ucraina, né costringerla ad arrendersi o a vendere le sue risorse per una “pace” che finirebbe per avvantaggiare chi l’ha invasa. Non possiamo permettere che il falso pacifista Trump o l’invasore Putin prevalgano. Io non voglio vivere in un mondo così.

La mia risposta a un altro intervento di Travaglio ad Accordi e Disaccordi sull’accordo di Trump – Putin

Ma in che mondo credi di vivere? Davvero pensi che, dopo che l’Ucraina avrà venduto le sue terre a quel gangster di Trump, le aziende – che tra l’altro distruggeranno l’ambiente – riusciranno a fermare Putin? Perché “Vogliamo andare d’accordo con Putin”. Stai dicendo che il capitalismo, magari con Putin stesso coinvolto, fermerà la guerra? Ma sei serio? Ci stai dicendo che dobbiamo vendere le nostre terre per ottenere la pace, sapendo che queste stesse terre saranno sfruttate anche da chi ci ha invaso? È assurdo. Qualcuno lì in studio avrebbe dovuto dirtelo chiaramente: è fuori da ogni logica. Fuori.

La mia risposta a un intervento di Travaglio ad Accordi e Disaccordi sullo scontro Trump – Zelensky

In questi giorni ho visto e letto articoli in tante lingue, ma il modo in cui Travaglio ha ribaltato la frittata facendo sembrare Zelensky quello cattivo non l’ho visto nemmeno su Fox News America. Davvero, non so che dire. Nessuna menzione del fatto che gli americani miravano ad appropriarsi delle terre rare e dei materiali preziosi dell’Ucraina, senza offrire alcuna garanzia concreta che i russi avrebbero smesso di attaccarla. Travaglio avrebbe dovuto dire: «Per fortuna, Zelensky non è un politico italiano e non si è messo in ginocchio». Ma, evidentemente, non l’ha fatto.

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