Raggiungere un obiettivo importante è un’occasione di crescita interiore. Capisci quanto hai lavorato, quanto hai riso, pianto, pregato, sperato, imprecato. Ti accorgi chi ti è stato vicino durante tutto il percorso e chi ti ha svalutato. Più cresco, più noto che tutte le volte che ho raggiunto un obiettivo, alcuni di quelli che credevo fossero degli amici, o conoscenti piacevoli, si siano dimostrati tutt’altro. Per questo voglio spiegarvi come riconoscere un poveretto invidioso e infelice facendo degli esempi pratici e inequivocabili per farvi aprire gli occhi.
GIUSTIFICARE UN SUCCESSO
Il poveretto invidioso e infelice, quando gli annunci che hai raggiunto un obiettivo, non ti supporta e trova una scusa per giustificare il tuo successo. Quando ho annunciato a un conoscente che facevo il Social Media Manager a Berlino, la prima cosa che ha detto è stata “ah lì a Berlino ce ne sono tanti”, ignorando il fatto che Berlino è una delle capitali delle Startup Europee e giustamente ci sono tanti creativi che lavorano nei social (anche se io non lavoro in una start up, ma in una “vera” azienda!). È anche vero che a Berlino ci sono tanti pizzaioli, forse più pizzaioli e sguatteri che Social Media Manager… ma no, secondo lui io ho trovato lavoro da Social Media Manager perché ci sono tanti posti in questo campo, come ha voler svalutare la mia capacità e unicità.
SVALUTARE QUELLO CHE FAI
Ecco, il poveretto invidioso e infelice si sente una merdaccia e deve svalutare quello che fai per sentirsi meglio. Qualche mese fa ho avuto il grandissimo piacere di visitare l’ufficio di Google. Tutto felice vado a dirlo a quello che ritenevo essere un amico:
- che bello sono andato da google, sai che lì internet funziona benissimo! Incredibile
il poveretto ti guarda e con la faccia da culo ti dice
- chissà quanta energia spreca…
Se vogliamo essere tolleranti possiamo rispettare il suo essere ambientalista. Ti dici “vabbè è ambientalista, posso anche capirlo. Lo perdono per non aver condiviso con me questa esperienza in modo positivo”. A volte però nella vita abbiamo bisogno di essere sostenuti. Quando abbiamo sudato tanto e finalmente le cose diventano più belle, gli amici devono essere felici per te, questo però con un poveretto non accade. Passano le settimane e ti accorgi che le sue critiche sono quasi sempre focalizzate con le tue attività lavorative:
- che bello giovedì faccio per la prima volta un viaggio aziendale! Partiamo in aero alle 8!
il poveretto infelice risponde:
- ma lo sai che l’aero è il mezzo più inquinante del pianeta…?
All’inizio pensi di nuovo “vabbè lo perdono, è un mio amico ed è solo un ambientalista fascista”. Però poi inizi a pensare quello che fa lui: compra merce che viene dall’altra parte del mondo per farsi zuppe e piatti esotici e va in ristoranti in cui ci sono prodotti di importazione. Quando poi ti dice che in un paio di settimane andrà in viaggio con l’aereo, e pensi a tutti gli altri viaggi in giro per il mondo che ha fatto in passato, e dici “basta, questa non è un’amicizia”.
Un po’ ti fa pena: lui italiano del nord, con un phD, che parla tedesco meglio di te, è finito a fare fotocopie per un ente pubblico italiano che opera a Berlino; tu, meridionale, con una semplice laurea in lettere, lavori a tempo indeterminato come manager della comunicazione in un’azienda tedesca. Certo, per riuscire a raggiungere questo lavoro hai fatto due certificazioni difficili, hai lottato e provato letteralmente per anni, ma lui questo non lo vede, lui il poveretto che si è adagiato e non sa cosa vuol dire “crederci fino alla fine”. Deve essere veramente demotivante per lui. Però attenzione: se fosse stato un vero amico, sarebbe andato oltre la sua frustrazione interiore lavorativa e non avrebbe fatto queste critiche non necessarie.
GLI RODE IL CULO
Il poveretto invidioso e infelice gli rode il culo se sei felice sentimentalmente. Tutte le volte che ho avuto una fidanza o ho frequentato una, ho sentito dalla bocca dei poveretti intorno a me queste parole:
Esempio 1
- Lui: domani andiamo alla festa, poi portare anche quella biondina
La “biondina” non ha un nome è solo un oggetto. La ragione della sua infelicità e che lui sta con una bruna, bassina e pure bruttina.
Esempio 2
- Tu: lei è russa
- Lui: ah ti piacciono quelle là… (detto con faccia da depravato)
Lui sta con un’italiana e non è mai stato con una straniera.
LA SOLUZIONE
Con gli anni, obiettivo dopo obiettivo, ho capito che i poveretti infelici e invidiosi sono sempre dietro l’angolo, e non te ne libererai mai. Pero c’è una cosa che puoi fare, anche se ne ritorneranno sempre di nuovi, allontana quelli che hai intorno a te. E ricorda, non permettere a nessuno di sminuire la tua persona, il tuo essere, i tuoi traguardi, la tua vita.