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Come usare l’IA per migliorare la società

Intelligenza artificiale e l'umanità - Immagine creata con l'IA.Immagine creata con l'IA.

L’IA sembra aver invaso molti ambiti della nostra vita, così mi sono chiesto: “Come usare l’IA per migliorare la società?“. La storia ci ha insegnato che l’avanzamento tecnologico ha reso la vita dei lavoratori più complicata. Ogni volta che l’uomo inventava una macchina, questa ha avuto due conseguenze sulla vita lavorativa: la prima, la più nefasta, ha fatto scomparire un mestiere, una professione; la seconda ha aumentato la mole di lavoro. Quest’ultima è uno dei sintomi causati dalla società capitalista e consumistica in cui ci troviamo. Oltre al denaro, un’altra cosa regola le nostre vite, ovvero la produzione forsennata e infinita di beni e servizi.

Quando arrivarono i macchinari durante la rivoluzione industriale, la vita nei campi divenne più difficile. Il lavoro fu influenzato da nuove tecnologie che da un lato fecero sparire il bisogno di manodopera – quello che potevano fare i lavoratori, adesso lo svolgeva il macchinario – e dall’altro, quando non toglieva il lavoro, lo complicava, lo rendeva difficile. Se prima coltivavi una tonnellata di olive, con l’avvento della macchina volevi raccoglierne il doppio.

Un problema di mentalità

Il motivo per cui la tecnologia sa essere così deleteria per le nostre vite, non è insito in essa: c’è un problema di mentalità. Lo vediamo negli uffici, in cui gli impiegati al computer devono per forza star seduti per otto ore e inventarsi una nuova task poiché quella precedente, grazie al calcolatore, sono riusciti a svolgerla in pochissimo tempo; lo vediamo nelle fabbriche in cui gli operai concludono la riparazione grazie a un nuovissimo macchinario in un batter d’occhio, ma subito dopo dovranno completarne un’altra e un’altra ancora perché: “Si deve lavorare otto ore al giorno”; lo vediamo nei bar in cui i camerieri non possono permettersi di stare con le braccia conserte nemmeno per due secondi, possono però distruggersi i polmoni con la cosiddetta “pausa sigaretta” (l’autodistruzione e il consumismo del fumare sono naturalmente accettati, ma prendere una boccata d’aria no).

Il diktat del consumo

Questa mentalità del dover lavorare duro otto ore al giorno (e se hai la fortuna di lavorare 5 ore al giorno non hai diritto per legge nemmeno a una pausa!) è un vizio creato dal mercato del lavoro. I poteri, il mercato, il modo in cui è sviluppato il mondo ci impongono questo regime lavorativo, altrimenti poi non potrai acquistare la casa o la macchina dei tuoi sogni, non potrai andare in vacanza, non potrai mangiare ciò che vuoi, non potrai curarti bene quando ti ammalerai. 

La soluzione con l’IA

Una soluzione però c’è: non fare gli errori del passato e utilizzare l’intelligenza artificiale, e in generale le nuove tecnologie, per cambiare in modo radicale la nostra società. Tutti i lavori che svolge l’IA devono essere regolamentati. Ogni lavoratore professionista che non lavora a causa (o grazie) all’IA deve ricevere lo stipendio guadagnato da essa con le sue attività. Contemporaneamente l’intelligenza artificiale deve pagare le tasse. I ricavati del duro lavoro dell’IA serviranno infine come fondo per un reddito universale.

Reddito universale e formazione

Ogni cittadino e ogni cittadina, non dovrà per forza lavorare per sopravvivere poiché l’economia girerà e le casse dello stato verranno rifornite grazie alla produzione dell’IA.

Un esempio pratico

Se un traduttore si fa pagare in media 50 euro per una traduzione di 3000 parole, ma adesso un’azienda usa un sistema IA per la stessa mansione, l’azienda deve pagare quei 50 euro all’IA (o una somma forfettaria per molte traduzioni) e quei soldi dovranno andare in parte al professionista/lavoratore e in parte al reddito universale. In futuro chi lo vorrà si formerà, studierà, prenderà una certificazione così da dimostrare di essere un professionista di un determinato settore e ricevere i soldi guadagnati in background dall’IA di quel campo specifico.

Ecco una soluzione semplice per cambiare la società utilizzando l’IA. Non bisogna vietare i sistemi di intelligenza artificiale AI, ChatGpt, e i deep fake, ma regolamentarli per guadagnarci, così da poter pagare i professionisti da essa sostituiti e allo stesso tempo creare il reddito universale.

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