Ho passato una notte al Tacheles.
Il Festival of Lights è un evento magnifico. Ogni anno in ottobre per due settimane circa, alcuni luoghi simbolo di Berlino vengono illuminati con luci artistiche. Berlinesi e turisti vanno ad ammirare lo spettacolo notturno nel distretto Mitte, considerato il cuore pulsante della capitale (anche se c’è da dire che Berlino ha diversi centri).


Da Potsdamer Platz, la piazza simbolo della nuova Berlino con i suoi cinema e grattacieli mi dirigo verso la Porta di Brandeburgo, monumento storico della città. Scatto qualche foto e proseguo per la Unter den Linden e camminando verso Karl-Liebknecht-Straße mi dirigo verso il Duomo, la cattedrale protestante in stile barocco è devo dire un barocco più piacevole e più di buon gusto, almeno ai miei occhi rispetto a quello a cui ero stato abituato io. Pure il duomo è interamente illuminato. Alcuni giocolieri si esibiscono vicino la fontana del Lustgarten con palle infuocate.


Mi allontano dal duomo e alla mia destra ammiro la Fernsehturm tutta blu: sono ad Alexanderplatz. Lì incontro alcuni miei amici tra cui Franz e Natalie. Dopo qualche momento di piacevole euforia decidiamo di andare al Tacheles. Passando per la piccola Rosenstraße, prendiamo un döner nei pressi di Hackesche Markt, e camminiamo dritto dritto per Oranienburger Straße, una strada molto turistica, piena di bar troppo costosi e prostitute in stile barbie. Però anche qui c’è un monumento che ha fatto la storia di Berlino: la Nuova Sinagoga di Berlino, costruita nel 1859. Quello che più mi fa riflettere è, perché l’edificio è circondato notte e giorno da poliziotti?


I colori della street art berlinese
Dopo qualche metro scorgo il palazzo del Tacheles con la sua scritta gigantesca How long is now. La Kunsthaus è una famosa galleria d’arte moderna gestita da un collettivo di artisti. Tacheles in yiddish significa “testo libero”, “parlare chiaro”. Ich sage es Dir Tacheles: te lo dico chiaramente, Er hat Tacheles gesprochen. Questa parola faceva parte del dialetto berlinese ma è stata scelta come protesta alla censura di stato della DDR che obbligava gli artisti a celare il vero significato delle loro opere.
Recentemente il Tacheles, roccaforte degli squatter, e simbolo del movimento anarchico berlinese, ha avuto diversi problemi ed è stato istituito un comitato di aiuto.
Nelle mura interne i colori della Street art berlinese si fanno infuocati, già entrando dal portone principale ti danno il benvenuto pungenti odori di piscio. La tromba delle scale è misteriosa e non sai cosa ci può essere negli angoli bui dove la luce delle piccole lampadine non arriva. Dopo un po’ si sentono gradevoli profumi esotici e musica techno. Questo posto rappresenta per quelli come me una specie di babilonia. L’altra dimensione, un luogo dove diversi universi si sovrappongono.



Grazie a un amico di Franz, entriamo in una stanza nei sotterranei. Alcuni dei nostri amici per mantenersi organizzano tour guidati hard core in zone underground come questa.
Natalie che come direbbe lo scrittore tedesco Heinrich Heine “è così soave bella e pura” mi chiede se vogliamo restare tutta la notte lì. Mi sembra una buona idea. Decidiamo che fuori c’è troppa gente, e affascinati dal Tacheles ne usciamo quando il sole è già sorto.




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Articolo pubblicato la prima volta: 10/2012