Non so a voi, ma a me il natale mette un po’ di malinconia. Quei maglioni rossi a dolcevita con le renne pixellate mi fanno venir in mente un passato lontano e sereno. «Ma tu che stai sull’Isola delle Rose, hai anche questi problemi?». Certo che si! L’immaginazione non può essere sempre attiva e certe festività ti fanno venire pensieri che in altri momenti non hai. La malinconia del natale è pari alla malinconia che mi trasmette una delle canzoni più famose al mondo ovvero La vie en rose di Édith Piaf, il passerotto più splendente della vecchia musica francese..
Sono tante le cose che ha creato la Francia… L’altro giorno ci stavo pensando… ad esempio la Provenza, la Bretagna, Baudelaire, Hugo, Montparnasse, Paris, i sufflè, il plateau de fromage, la Nouvelle Vague, Godard, Jean Eustache, Jean Paul Belmondo, Brigitte Bardot, la Tour Eiffel, Notre-Dame, Dior, Monet, Manet, Degas, Toulouse-Lautrec, Renoir, la Loira, Versailles, i castelli della Loira, la Senna, i cordon bleu – aah quanti ne ho mangiati, i Galli, il Gotico, La Belle Époque, la libertà, la rivoluzione francese, Fino all’ultimo respiro, le crêpes, Cartesio, Balzac, Zola, Jacques Tati, Jeanne Moreau, Flaubert, Jean-Pierre Léaud, Jules et Jim, la cattedrale di Rouen, L’auchan, lo Champagne, Louis Daguerre, i fratelli Lumière, Andrè Bazin, Diderot, d’Alembert, Montesquieu, Voltaire, i Cahiers du cinéma, il Louvre, il pain au chocolat, e alla fine, ma proprio alla fine: la baguette… Baguette crudo e formaggio da leccarsi i baffi aggiungerei.
C’è una scena del film L’uomo che amava le donne di Truffaut, in cui il protagonista interpretato da Charles Denner spiega a una bambina che il dolore è anche piacevole se gestibile… Se anche voi volete godere, andate su youtube e cliccate su La vie en Rose.. Dopo averla ascoltata non vi viene voglia di aprire la finestra e trovarvi a Parigi? Aprirla e trovarsi a Montmartre…
