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Bugo al Bellezza: la magia di un grande artista

concerto di bugo al bellezza di milano - foto modificata fatta da giuseppe govinda di bugo sull palcoBugo, Arci Bellezza, Milano. Foto di Giuseppe Govinda modificata con l'IA.

Assistere al concerto di Bugo al Bellezza di Milano è stata un’esperienza indimenticabile per diverse ragioni. Ma andiamo con ordine.

Il messaggio inclusivo

Per poter entrare nel famoso locale dell’Arci in Via Giovanni Bellezza ho dovuto pagare non solo il biglietto del live ma anche tesserarmi all’associazione fondata nel 1957 a Firenze. Sul foglio di benvenuto consegnatomi all’avvenuta iscrizione c’era scritto il seguente messaggio:

Arci APS promuove politiche che favoriscono la convivenza delle differenze nel rispetto di ogni soggettività, per questo sceglie di adottare nella stesura dello statuto un linguaggio inclusivo prevedendo, ove necessario, l’utilizzo del simbolo schwa (ә) e del corrispondente simbolo al plurale (з). Comprendendo le possibili difficoltà nell’oralità, si propone di leggere lo schwa (ә) come femminile sovraesteso.

Vivendo all’estero da tanti anni, in una nazione che molto prima dell’Italia ha inserito nel dibattito sociale e nel linguaggio la parola “Inclusivity”, e trovare un posto che ti fa firmare una tessera partendo da questi presupposti ha reso il concerto ancora più unico. Da musicista so che ti scegli il locale dove suonerai perché lo vedi in linea con i tuoi ideali e il tuo stile. Scegliere di esibirsi all’Arci ha inviato quindi un messaggio chiaro e potente, diverso dallo scempio omofobo di certi artisti.

Bugo prima del concerto

Il pre-concerto non è stato un normale momento di bevute, di parlate con estranei, o come succede spesso a me, di solitudine – visto che ho sempre molta difficoltà nell’approcciarmi con gli altri esseri umani. Piuttosto è stato un vero e proprio periodo di svago lungo circa un’ora. Dopo la prima mezzoretta in cui ho mangiato delle patatine fritte caserecce eccezionali e aver scherzato e parlato con gli amici del fan club “Io Mi Bugo”, arriva il nostro musicista assieme alla band e viene accolto da un’ondata di cori ricchi d’affetto. Nella foga il Nostro sale sui tavoli ed è così straripante di energia che tutta la stanza vibra! Non va via subito. Non sceglie di fare un mordi e fuggi, tanto per mostrarsi come potrebbe permettersi un musicista del suo calibro. Bugo non è uno che se la tira, è uno della gente. Trascorre con noi molto tempo. Si muove da una parte all’altra. Parla, firma autografi, fa battute e abbraccia i suoi fan. Ci facciamo persino una foto di gruppo. «Buon concerto, ragazzi!» dice prima di salire sul palco.

Le vibrazioni positive del concerto

Inizia lo show. Il brano che apre la scaletta è ROCK AND ROLL, il nuovissimo singolo uscito il 27 ottobre che viene accolto dal pubblico come una hit del suo repertorio. Sono colpito dal fatto che in così poco tempo quella che è poi la seconda release (dopo UN BAMBINO) del suo prossimo album sia già nei cuori della gente.

La set list completa di Bugo live all’Arci Bellezza 10/11/2023
  1. ROCK AND ROLL
  2. Il sintetizzatore
  3. Come mi pare
  4. Io mi rompo i coglioni
  5. C’è crisi
  6. E invece sì
  7. Love Boat
  8. Me la godo
  9. Casalingo
  10. UN BAMBINO
  11. Sabato mattina
  12. Nel giro giusto
  13. Ggeell
  14. Bollicine
  15. ROCK AND ROLL

Le improvvisazioni soliste e acustiche

Prima delle tre canzoni finali la band composta da Marco Montanari (chitarra), Stefano Doninelli (batteria) e Luca Manenti (basso) lascia il palco a Bugo, il quale con chitarra acustica e armonica si mette a suonare canzoni richieste dal pubblico. Lo fa con leggerezza scherzando sul fatto che non riesce a ricordare alcuni brani ma prova a suonarli lo stesso per “accontentare tutti”.

Bugo dopo il concerto

Non è la prima volta che vado a un suo live. Durante l’ultimo, a Bergamo, avevamo passato il dopo-concerto insieme a lui e alla sua band. Fu un evento intimo e credevo che un’esperienza del genere non avrei più potuto riviverla. C’erano stati momenti molto simpatici, fatti di scherzi e riflessioni sulla situazione musicale attuale più o meno serie. Inoltre avevo avuto l’onore di consegnargli una copia del mio nuovo disco Iridescenza Polvere Ombre. Prima di andare via l’avevo abbracciato e gli avevo detto: «Ti amo». Milano non è stato da meno. Bugo e la sua band non si sono nascosti nel backstage, non sono andati a un party privato. Il dopo-concerto è stata una festa infinita con tutti i fan. Anche al Bellezza ho vissuto con lui un momento indimenticabile quando mi ha firmato la set list regalatami dal leggendario stage manager Ruvido che spero di rivedere a Berlino per il Punk Italian Festival il 25 novembre all’SO36.

«Puoi firmarmi l’autografo usando il mio nome artista GOV?»

«Ah GOV, sì. Sembra l’abbreviazione di Governo.» fa lui scherzando.

Gli spiego così che deriva da Govinda, uno degli avatar di Krishna. Un po’ mi tremavano le gambe perché ho iniziato a farmi chiamare Govinda, anzi un mio grande amico iniziò a chiamarmi così, proprio negli anni in cui scoprii – sempre grazie a lui – la musica di Bugo. Erano gli anni del liceo, erano i primi anni duemila. Oltre ad ascoltarlo, imparai a suonare la chitarra e a cantare con Spermatozoi, Casalingo, Io mi rompo i coglioni (Bugo è uno dei miei maestri!), nel frattempo ho pubblicato sette album, e mai avrei pensato che quel ragazzino chiuso nella sua stanzetta avrebbe un giorno spiegato a Bugo l’origine del suo nome. Sono quelle circostanze in cui sembra tutto collegato da un filo.

Un po’ infreddolito dalla notte milanese ma con il cuore gonfio di felicità ritorno a casa e penso alla magia di Bugo, quella magia che solo i veri artisti riescono a creare.

Guarda il video di ROCK AND ROLL diretto da Mehmet Gurkan

In copertina: Bugo sul palco dell'Arci Bellezza. Foto di Giuseppe Govinda modificata con l'IA.

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