Chi c’è dietro gli eventi porno nei club di Berlino

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Qui a Berlino, Gennaio e Febbraio sembrano essere i mesi del porno. La tendenza a organizzare eventi edonistici è salita sempre di più negli ultimi anni. La pornografia ha conquistato anche la moda, un esempio fra tutti lo è la marca di abbigliamento tedesca Heroin Kids. Ma cosa si nasconde dietro gli eventi porno nei club berlinesi? Chi sono i partecipanti? E quali club organizzano questi raduni del sesso?

La prima cosa comune a tutti questi eventi che dobbiamo sottolineare, è che nessuno parla di prostituzione in modo aperto. Guai ad accostare le notti nel famoso club “edonistico” KitKat alla prostituzione, guai a chiamarlo bordello. Ma se si guarda con un occhio diverso, notiamo che questi eventi, non hanno quasi nulla in comune con una discoteca. In discoteca ci vai per ballare, bere, provarci, limonare, magari farti uno/una in un bagno, in una discoteca non ci vai nudo.

Controllando il sito di un altra famosa venue berlinese, l’Insomnia, si percepisce quanto la sessualità sia importante fin dalla descrizione nella homepage, in cui si parla di intimità piena, di sesso, universi paralleli sessuali, apertura mentale… Sembra di leggere la descrizione di un bordello, un bordello new age. La sezione della fotogallery poi, si commenta da sola. È come se la gente emancipata del 2018, decidesse di fare le ammucchiate a ritmo di musica e si prostituisse non per soldi ma per alcool o per sentirsi amata in una società sempre più individualista e solitaria.

Ma allora perché non chiamarli bordelli 2.0 o stripclubs (visto che ad esempio donne nude o vestite in lattice tengono spettacoli durante le serate) piuttosto che dargli il nome “fico” di discoteche? Forse per un punto di vista economico? Di finanziamenti?

Un altro aspetto in comune è il feticismo. La cultura BDSM, il Bondage & Disciplina (B&D), la Dominazione & Sottomissione (D/s o Ds), il Sadismo & Masochismo (S&M o SM) tutti termini che fanno ricordare atteggiamenti della vita aggressivi. Padrone/Servo, catene/sculacciata. Se fai notare a un feticista la violenza di queste pratiche, lui puntualmente la giustificherà utilizzando termini come “consenziente” o “nessuno fa quello che non vuole” ecc ecc. Ma dimentica che pur essendo una pratica voluta e cercata, si utilizzano atteggiamenti corporalmente lesivi e intimidatori. La comunicazione tra i partecipanti “consenzienti” (suona ironico), come direbbe Watzlawick è di tipo complementare, e quindi non democratica.

Preparo questo articolo da mesi e lo scorso novembre, ho partecipato a un evento del genere al club Salon – Zur wilden Renate e mi ricordo il momento in cui mi sono sentito nel film Salò o le 120 giornate di Sodoma diretto da Pier Paolo Pasolini. Dominatrici e dominatori tenevano a guinzaglio come povere bestie i loro sottomessi. E mi sono chiesto: “ma perché? Ma non vedono che tutto questo è fascista? Ma nessuno pensa al film di Pasolini? Nessuno pensa ai campi di concentramento, e al rapporto Kapo e prigioniero?”.

Persino uno dei simboli del BDSM ricorda la svastica del partito nazista, La triscele (qui nella foto).

La febbre del BDSM ha anche conquistato i famosi spazi di coworking berlinesi, che di fetish almeno loro non dovrebbero avere niente, i quali si interessano e propagandano un’idea in un certo senso “soft” del Bondage. Quasi a voler rendere la dominazione consenziente una pratica comune, interessante, da provare, quasi a volerla borghesizzare. Ma si dimenticano che essere Kinky, non significa solo latex piacevole al tatto, ma anche pratiche estreme come l’urofilia.

Un altro aspetto in comune è il Tango. Il KitKat e l’Insonnia, organizzano regolarmente serate dedicate alla danza originaria dell’Argentina e dell’Uruguay.

Poi c’è che l’eterosessualità è pressoché inesistente. E si ha la sensazione che questi posti non siano dei bordelli, proprio perché rendono la loro offerta appetibile a un pubblico non necessariamente eterosessuale. Gli eterosessuali vanno nei bordelli veri, quelli fluidi fanno invece party fighi.

Per farci un’idea, ecco una serie di eventi porno berlinesi:

Intanto Berlino è diventata la capitale della sifilide, secondo un’indagine del Robert-Koch-Institut.

Ma se da un lato si sbandiera tra i giovani la sessualità estrema, dall’altro si nasconde quello che in verità considerano gli stessi organizzatori essere scomodo. Così ad esempio sul sito dell’Alte Münze, dell’evento organizzato da Pornceptual del 10 febbraio non se ne ha traccia. Liberi di praticare il sesso libero sì, anche se in fondo in fondo ci vergogniamo un po’.

Il collettivo “femminista” Curated by GIRLS, ha pubblicato sulla sua pagina facebook questo disegno porno per presentare la serata co-organizzata con Pornceptual.

Qualcosa per approfondire l’argomento BDSM:

NdR: il suddetto è un articolo informativo

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