L’uomo della statua di Riga

statue che si abbracciano in un parco di riga

La volta in cui sono andato a Riga tutto era quasi improvvisato. L’autobus lo avevo comprato da qualche giorno e la sera prima avevo preparato la mia borsa come sempre con poche cose indispensabili. Da Vilnius, in Lituania, parto presto e in poche ore arrivo nella capitale della Lettonia. Riga Situata sul Mar Baltico alla foce del fiume Daugava, con 699.203 abitanti, è la città più grande delle Repubbliche Baltiche. Faceva parte della Lega Anseatica l’alleanza di città che nel tardo medioevo e fino all’inizio dell’era moderna mantenne il monopolio dei commerci su gran parte dell’Europa settentrionale.

Non è quindi immensa come Pechino o Bogotá quindi le possibilità di perdersi non sono infinite. In poco tempo riesco a trovare l’ostello che non avevo prenotato. Chiedo se ci sono camere libere e fortunatamente trovo un letto nel dormitorio grande che condivido solo con un altra viaggiatrice, un ragazza giapponese.

Sistemo i bagagli accanto al letto, e vado in giro per il centro storico o Vecrīga (Riga vecchia), che conserva i palazzi tipici dell’architettura anseatica e che allo stesso tempo esibisce un’incredibile quantità di espressioni in stile Art Nouveau. È proprio l’arto lo stile floreale a far da padrone. L’art Noveau si diffuse a cavallo tra il XIX e il XX secolo in Europa. In Italia si diffuse con il nome Liberty che deriva dai magazzini londinesi di Arthur Liberty, che esponevano regolarmente oggetti d’arte e tessuti disegnati in stile Art Nouveau alla fine del XIX secolo. Riga  il paradiso dello stile floreale in architettura.

Il mio giro per la città dei “palazzi in fiore” ha un obiettivo, trovare una mia amica. Beatrise vive in un piccolo villaggio nelle vicinanze. Ci incontriamo vicino alla piazza che è praticamente i centro geografico della città in cui sono presenti il Municipio e la Casa delle Teste Nere. In mezzo alla piazza c’è una statua. “Chi è l’uomo della statua?”, chiedo a Beatrise e lei sincera mi risponde che non lo sa.
Dopo una lunga chiacchierata decidiamo che il giorno dopo saremmo andati a Jūrmala il posto in cui lei vive. Ci lasciamo e ci diamo appuntamento per il giorno dopo.

Tornando all’ostello trovo la viaggiatrice giapponese già in camera. Sta messa sul letto a leggere.
Prima di andare a dormire mi torna in mente l’uomo della statua, quello che nemmeno Beatrise conosceva. Faccio una ricerca sul web e scopro che è San Rolando il patrono di Riga.

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