La Scala – Voglio Solo che mi Ascolti

la scala voglio solo che mi ascolti - capitolo IX dello show ideato da giuseppe govinda - sticker scattato da govinda su un muro di berlino (autore anonimo)

Qui di seguito i testi e i podcast di Voglio Solo che mi Ascolti, un viaggio interdimensionale diviso in due atti. Partecipa al prossimo evento Facebook!

Atto I

La possibile sfida che ti attende è solo una parte del tuo lavoro. Quando ripari un attrezzo non fai che riparare te stesso. Lo hai percepito, inconsapevolmente, quando eri bambino. Non eri mai salito su una scala, ma quel giorno di tanti anni fa, lo hai fatto per la prima volta con la sicurezza di un professionista. Il realtà un gesto che noi consideriamo nuovo, molte volte non lo è per niente. Il grado di coscienza in cui ti trovi, ti rende ignaro del fatto che su quella scala ci eri salito infinite volte. Quei gradini li conoscevi già, la loro superficie ruvida, giallastra, incrostate di vernice bianca. Tuo padre ci aveva dipinto camera tua prima che nascessi, e l’aveva usata per altre attività domestiche. Quella sera si era rotta una lampadina nel corridoio, e per fortuna ne avevate una di scorta. Sei andato a prenderla in ripostiglio, sullo scaffale più alto. Come una piccola scimmietta ti sei arrampicato e hai preso la confezione. L’hai portata a tuo padre, che nel frattempo era andato su in soffitta a prendere la scala. Un genitore decide che arriva il momento in cui il figlio inizi a svolgere da se compiti nuovi, che lo aiuteranno nella sua quotidianità; che dalla teoria passi alla pratica. Allora quel giorno tuo padre decise che quella piccola lampadina potevi cambiarla da solo. In passato lo avevi visto tante volte fare quel gesto. Dopo aver rimosso quella vecchia, scende dalla scala e ti dà in mano la nuova lampadina…

Adesso tocca a te.

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Atto II

Uno, due, tre, quattro, cinque… Sei su.

Tuo padre tiene la torcia e cerca di guidarti con le sue parole. Se ci pensi il tempo in quel momento sembrò fermarsi. Anzi andava a rallentatore. Ecco, quello è un segno che il tuo grado di consapevolezza è più forte. Dentro di te percepisci qualcosa di strano. Qualcosa difficile da spiegare. Qualcosa di astratto e concretamente ambiguo. È simile a quella sensazione che si ha quando si è in pericolo di vita. L’atmosfera è la stessa. Allunghi la mano, avviti la lampadina. Senti la scala per un momento tremare. È tuo padre, che a un tratto lascia la scala completamente a te. Riesci a mantenere le vibrazioni a un livello basso fino a eliminarle del tutto. Finisci di avvitare la lampadina, e piano piano scendi dalla scala. Insieme a tuo padre vai in fondo al corridoio, e premi l’interruttore. La luce è ripristinata. La scala è servita per portare a termine il tuo compito, che a sua volta è servito a te stesso. È stato utile anche a tuo padre, perché grazie a questo gesto ha capito di averti insegnato bene e che tu di conseguenza hai appreso i suoi insegnamenti; anche l’universo ne ha tratto giovamento, perché servirà al tuo te quando raggiungerai un altro grado di consapevolezza o quando cambierai forma.

Riparare un attrezzo è uno dei modi più semplici e diretti per poter capire meglio la nostra esistenza. Non importa se cambi una lampadina, o le batterie del telecomando. Quel gesto di cura sarà un mezzo per incrementare tua forza vitale.

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