Massaggio con Happy Ending

Historical Thai temple architecture

Due pomeriggi fa sono andato insieme a Denver in un centro massaggi. «massaggino, massaggino» mi ripeteva, e dove non andare se non in un centro Thailandese?
La Thailandia è famosa per i massaggi… Il massaggio thai in lingua thai significa letteralmente “toccare per guarire” (nuad) e “antico/degno di riverenza”. Ha una durata media di 2 ore e mezza e non è consentito l’uso di oli.. Le sue origini sono leggendarie e vanno indietro fino al V seco A.C. momento in cui fu codificato dal medico indiano Shivago Kumar Baj, definito ancora oggi in Thailandia “Padre della medicina”.

Durante la seduta si sentiva sulla filodiffusione musica thailandese. Gli strumenti utilizzati sono diversi: la melodia principale è affidata al rànààt èhk, che è uno strumento a percussione che ricorda lo xilofono. Poi c’è uno strumento dal nome carinissimo, ovvero il pìì! Strumento a 4 corde le quali sono pizzicate come nella chitarra.

A un certo punto dopo le rilassanti canzoni tradizionali, ho sentito infiltrarsi in sequenza alcuni dischi pop degli Slur, dei The Star e dei The Jukks. La bella massaggiatrice mi spiega che in Thailandia oltre alle ormai passate melodie della tradizione popolare, i giovani ascoltano il pop e il rock.

Mi sentivo un po’ Tiziano Terzani a fare quei discorsi, e mi sentivo bene.

Osservando le labbra della bella massaggiatrice ho cominciato a pensare a una poesia d’amore malese (La Bella Principessa) che paragona il corpo di una donna agli elementi della natura:

Al frutto spaccato del pàti, le sue labbra,
I denti alla melagrana dischiusa:
Fine, delicato, tornito è il collo…

Intanto mi rilassavo sempre di più. L’atmosfera era molto tropicale. Le mani della massaggiatrice scivolavano per tutto il corpo e ho desiderato che arrivasse il momento Happy Ending…

Ascolta La Bella Principessa letta da Govinda!

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