Lo Specchio – Voglio Solo che mi Ascolti

lo specchio voglio solo che mi ascolti il capitol III creato da giuseppe govinda

Qui di seguito i testi e i podcast di Voglio Solo che mi Ascolti, un viaggio interdimensionale diviso in due atti. Partecipa al prossimo evento Facebook!

Atto I

Lo specchio è un luogo magico dalle caratteristiche varie e sorprendenti. Nel film Jurassic Park si dice “Gli oggetti negli specchi sono più vicini di quel che sembra”. Quando la mattina ti guardi allo specchio, darai un senso alla giornata che è appena iniziata. Un gesto che ti cambierà le prossime 24 ore: sei lì, fermo apri la bocca, non pensi a niente – indifferenza; lo spazzolino ti è appena caduto a terra, dannazione! – rabbia; oggi il colore dei miei occhi sembra più chiaro – speranza; ho la pelle secca, devo comprarmi una crema idratante – intraprendenza; ho proprio un volto stanco oggi – paura; con questo nuovo taglio di capelli sembro un altra persona – amore

Il punto di forza di uno specchio, è che a volte è lui a mostrarti le cose. Distratto non te ne sei mai accorto, ma prova a fissare uno specchio e noterai che ho ragione.

Si dice poi che gli specchi, abbiano la forza di intrattenere le anime, ed è per questo che alla morte di qualcuno vengono coperti, per permettere alla sua anima di volare via.

I vampiri, che secondo alcune credenze un’anima non ce l’hanno, sono condannati a non potersi specchiare per tutto l’arco della loro esistenza.

C’è chi poi attraverso uno specchio ha scorto quello che alcuni chiamano “il sottosopra”. Popolato da mostruose creature, un’ombra oscura del mondo reale. Anche se separati, il sottosopra e il mondo reale, sono collegati attraverso una porta, che quasi nessuno conosce. Ma è proprio di questo che ti voglio parlare…

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Atto II

Apri la porta e fatti risucchiare da quel mondo sconosciuto.  Il sottosopra è buio, freddo, pieno di pericoli. Ma le apparenze ingannano, e osservare con attenzione ti farà capire che è  molto simile al posto da cui provieni. La casa dove sei nato e cresciuto è là dove è sempre stata: entrando dentro non troverai nessuno. Le luci sono spente e deciderai di uscire, perché quel posto ti incute terrore. Ma come è possibile? Ti chiederai…

Allora prosegui il tuo cammino. Tutto è lì come sempre: la scuola dove andavi alle elementari, la vecchia strada del centro storico, la pizzeria, il negozio dove hai comprato il tuo primo orologio, il bar dove ti ritrovavi con i tuoi amici, e poi il supermercato, il parco, le stradine, i lampioni, gli incroci… Si è tutto simile al posto da cui provieni, ma è buio, freddo, pieno di pericoli. E come se ad ogni angolo ragni giganti stessero quasi per assalirti.

Cerchi l’uscita. Non hai mai sofferto di claustrofobia, ma ti senti in una bara. Dentro di te vuoi correre e gridare, ma non riesci ad andare più in fretta e la tua voce fa fatica ad uscire.

Il sottosopra sembra la luna, un pianeta o un corpo celeste senza gravità. Uno tsunami é appena passato e ha portato via tutto quello che rende un luogo abitabile: ha portato via l’umanità.

Cambi rotta, ti dirigi verso la foresta, alla ricerca di un luogo dove rifugiarti. Scopri di essere vulnerabile, desiderando di non aver mai oltrepassato la soglia delimitata dallo specchio .

All’inizio sarà difficile poter accettare il propri errori. Ma poi ti dirai: “che importa? Io e i miei difetti siamo una cosa sola“.

Ed è così che aprendo gli occhi ti accorgerai di non essere mai andato via.

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